Tutte le cose che ho sentito sulla GPA
E perché il livello del dibattito in Italia mi spaventa. A destra e a sinistra.
Questa è la terza puntata di Sharing is Caring la newsletter della Bianchini. Se non vuoi perderti le prossime puntate:
È cosa nota che il 16 ottobre il Senato ha approvato la proposta di legge presentata da Carolina Varchi, deputata di Fratelli d’Italia, che rafforza il divieto, già presente in Italia, di ricorrere alla gestazione per altr3, estendendolo anche alle pratiche svolte all’estero e facendolo diventare reato universale.
Quello di cui mi preme parlare non è tanto l’inapplicabilità o l’incostituzionalità di tale norma, temi sui quali vi invito a informarvi attraverso voci competenti in materia di diritto; quello su cui voglio esprimermi è il modo in cui la vicenda sta venendo trattata su social e giornali.
I DATI
Partiamo da qualche dato, presupposto necessario per proseguire con il ragionamento e che, in questa grande bailamme di opinioni, sta venendo del tutto ignorato.
La GPA costituisce un vuoto normativo nella maggior parte del mondo. È sufficiente dare una scorsa alla mappa presente su Wikipedia per rendersene conto.
Banale dire che laddove non c’è norma, non c’è neanche tutela.
I Paesi in cui la pratica è legale si dividono tra quelli in cui lo è solo per fini altruistici, quindi senza coinvolgimento di scambio di denaro, e quelli che permettono la commercializzazione della pratica. E sono proprio questi ultimi che ci interessano al fine della nostra riflessione: Russia, est europeo e alcuni degli Stati Uniti.
Dati recenti ci dicono che il 90% delle coppie italiane che ricorrono alla GPA sono coppie eterosessuali. Le mete preferite, prima dello scoppio del conflitto, erano Ucraina e Grecia a causa dei costi più abbordabili rispetto alle mete americane. Dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino, molte coppie stanno preferendo la Georgia, motivo che sta portando lo Stato a prendere in considerazione di impedire alle coppie straniere di ricorrere alla maternità surrogata a fini commerciali.
Per le coppie omosessuali, la scelta è ancora più stringente in quanto la pratica commerciale è regolamentata e pienamente permessa solo in alcuni degli Stati Uniti come California, Washington, Nevada, Texas e Delaware.
I costi di tale pratica negli USA, come ci dice un’agenzia di maternità surrogata, oscillano tra i 160.000 e i 180.000 euro, oltre 200.000 in caso di parto gemellare, più la stipula di eventuali assicurazioni sanitarie per la gestante e l3 bambin3.
Adesso che abbiamo tutti i dati parliamo di ideologie.
L’IDEOLOGIA GENDER
Come dicevamo all’inizio, la legge Varchi sarà una legge difficilmente attuabile. Proprio questo, nel caso ci fossero stati dubbi, ci aiuta ad inserirla in questa grande guerra ideologica che la destra meloniana ha dichiarato alle persone LGBTQIA+, una criminalizzazione non tanto della pratica quanto di una comunità che, come abbiamo visto, spesso ha poco a che fare con la pratica in sé, benché se ne sia sempre fatta sostenitrice.
La stessa Carolina Varchi a giugno di quest’anno dichiarò:
Il Pride è ormai una manifestazione ideologica della sinistra. Agli esponenti della coalizione di centrodestra e agli organizzatori che parteciperanno garantisco che nessuna delle rivendicazioni del Pride diventerà mai legge, così come abbiamo promesso ai nostri elettori quando ci siamo presentati alle elezioni. Anzi, stiamo lavorando a provvedimenti che vanno in direzione contraria all’ideologia Lgbt, come l’istituzione del reato universale di maternità surrogata
Un governo che fa ciò ad una parte del proprio popolo è un governo antidemocratico e insopportabile nel modo meschino in cui lavora. Ma un governo che fa ciò raccogliendo ampi consensi è sintomo di qualcosa di molto più grande, pericoloso e spaventoso.
Credo sia importante non sottovalutare questa parte della questione ma credo che sia altrettanto importante non derubricare la GPA ad una mera questione della comunità LGBTQIA+ come invece sta facendo tanta stampa e buona parte dell’associazionismo.
L’UTERO È MIO E LO GESTISCO IO
Sogno un mondo in cui l’essere umano sia libero di autodeterminarsi e quindi, in linea teorica, sostengo la libertà delle persone con utero di procreare per altr3. Questo è il piccolo assunto che guida il mio pensiero su molti temi e che, di primo acchito, mi vedrebbe d’accordo con gran parte della sinistra neofemminista che ha sentito la necessità in queste ore di esprimersi sulla questione.
In un sistema regolato dal capitale però è intellettualmente disonesto non considerare il peso che povertà, mancanza di prospettive, coercizione possono avere sulla decisione di prestarsi a tale pratica in qualità di gestante. Come altrettanto intellettualmente disonesto è aggredire in massa e pubblicamente sui social chiunque avanzi dubbi in merito, in una pratica violenta, intimidatoria e degna di una vera e propria associazione a delinquere.
LOTTA DI CLASSE CONTROPOTERE
Ben Bestetti
Nella mia bolla social, composta in larga parte da persone appartenenti alla comunità, l'approvazione del decreto legge Varchi è stata accolta, giustamente, con indignazione e rabbia. Ci sono però un paio di questioni che mi hanno fatta sentire a disagio di fronte a queste esternazioni.
La prima è che la criminalizzazione della GPA è stata accolta come l’impedimento tout court alla genitorialità per le coppie gay, dimenticandoci il tema dell’adozione, infilato nel cassetto nel 2016 con il ddl Cirinnà e mai più rispolverato e che potrebbe garantire invece un accesso alla genitorialità più equo e scevro dal privilegio di classe che una pratica con costi così proibitivi comporta.
La seconda questione che mi imbarazza è che ci stiamo, per l’ennesima volta, facendo dettare l’agenda dalle destre, facendo diventare una crociata un tema che tocca una piccola percentuale di comunità ricca e privilegiata e che non riesco a considerare una priorità laddove ci sono temi urgenti e ignorati che costituiscono letteralmente una questione di vita o di morte per molt3 di noi, come per esempio l’accesso a supporti e soluzioni adeguate e tutelanti per le giovani persone trans*.
Insomma mi sembra che in tutto questo discorso ci siamo dimenticat3, come quasi sempre accade, della lotta di classe, totalmente estranea in un dibattito in cui invece dovrebbe esserne protagonista in quanto stiamo parlando di persone poste nella condizione di vendere ed altre poste nella condizione di comprare vite umane. Non è un giudizio tranchant che dobbiamo ricercare, ma una valutazione il più onesta e scevra di ideologia possibile e che prenda in considerazione tutti gli aspetti in modo onesto.
È questa onestà che in questo momento non riesco a vedere tanto nella destra quanto nella sinistra e nella comunità LGBTQIA+, il non saper più sostenere un dibattito che non sia polarizzato e polarizzante, la totale incapacità di analizzare l’ignobile guerra ideologica che il governo Meloni sta portando avanti nei confronti di una parte del popolo italiano, senza però indossare l’armatura della difesa a spada tratta senza se e senza ma di una pratica su cui il dibattito internazionale è ancora lontano dal trovare soluzioni tutelanti per tutte le parti in causa.
Hai descritto perfettamente come mi sono sentita in questi due giorni. Anche io distinguerei tra gpa come forma di altruismo e come prodotto commerciale, però non riesco a fare pace con una cosa: se una donna è libera di fare sesso per soldi perché non dovrebbe essere libera di fare un figlio per soldi? In entrambi i casi a me sembra una cosa orrenda ma negli anni ho anche accettato che quello che è orrendo per me possa andare benissimo ad altre. Non so, non che debba per forza avere un'opinione sulla cosa, ma non riesco a trovare risposte.
Leggo solo ora questo pezzo che mi vede totalmente d'accordo. Io l'anno scorso ad ottobre mi chiedevo "ok siete per la GPA solidale... Ma volete per cortesia definire i criteri che la rendono solidale? Invece di gridare in piazza -L'amore è amoreee-?"